top of page
  • Grey Facebook Icon
  • Grey Instagram Icon

punto di vista 17, 2025, 80x160

sorpresa 1, 2022, 180x200

you name it 39, 2025, 70x170

incontro 16, 2025, 70x170

fioritura 4, 2023, 90x145

scontro 1, 2025, 118x118

nota aperta 11, 2025, 170x190

you name it 19, 2024, 118x148

spazio riciclato 8, 2025, 112x112

punto di vista 11, 2016, 140x115

you name it 22, 2024, 80x190

finestra 1, 2023, 110x110

notturno 7, 2024, 190x225

punto di vista 16, 2024, 170x150

insieme 13, 2024, 80x190

rilancio 1, 2024, 110x110

recipiente 12, 2023, 148x118

tempi sul tempo 3, 2021, 190x170

notturno 2, 2022, 170x190

tempi sospesi 1, 2022, 115x200

you name it 35, 2023, 100x100

fioritura 1, 2023, 146x146

visita inaspettata 8, 2022, 112x112

tempi sospesi 2, 2022, dittico, 110x315

sintonia 1-3, trittico, 2023, 90x270

quattro forme 1, 2023, 140x140

visita inaspettata 11, 2022, 140x140

inizio 6, 2022, 150x150

incompiuto 2, 2022, 190x225

nudo 1, 2023, 80x190

mare 1+2, dittico, 2022, 150x280

decisione 1, 2022, 170x155

tempi sul tempo 1, 2021, 180x230

you name it 38, 2022, 148x118

you name it 37, 2022, 148x118

recipienti e tempi 1, dittico, 2022, 118x296

incompiuto 6, 2022, 118x118

libera scelta 3, 2021, 170x160

notturno 1, 2022, 135x135

4tempi 1, 2020, 80x320

incompiuto 3, 2021, 118x148

nota aperta 8, 2020, 150x140

you name it 33, 2021, 140x140

Una tela ricca di veli non corrisponde necessariamente ad un’immagine coperta di colore. Sembrerebbe istintivo immaginare la sovrapposizione di cose come il desiderio di coprire o persino nascondere qualcosa. Un pensiero che spesso crea un affascinante bazar intellettuale.

 

Tuttavia, altre volte e così mi pare per i quadri di Arnaldo, potrebbe trattarsi esattamente del contrario, ovvero di uno svelamento. Gli strati sovrapposti non sono l’inizio di un accumulo sistematico e compulsivo, ma tutto il suo contrario. Sono un togliere, di volta in volta, un concedere coraggiosamente spazio, un dare il permesso alla libertà. Un corpo a cui si toglie gradualmente, per lo più senza grossi strappi, la sua uniforme di pelle.

 

È forse per questo motivo che guardandoli ci si sente liberi di pensare, accolti, senza imposizioni. Sembra quasi di percepire realmente l’armonia e la serietà con la quale si raccontano i vari stadi dei vari strati dell’umanità di un uomo. Come davanti ad una telecronaca di fatti belli e di fatti brutti, così si assiste ad un ambasciatore generoso che racconta quello che è in una maniera tale da rendere non prioritario il giudicare l’oggetto in sé. Sta a noi, al nostro vissuto, il sentire la gioia, la rabbia, il fastidio, l’amore.

Siamo abituati ad incontrarci con le parole, a capirci con un alfabeto codificato e studiato. Ma questo è un dialogo che appartiene alle nostre vite, al nostro intimo animo segnato dalle esperienze individuali. Alcune emozioni sono vissute in solitudine, come davanti ad un quadro che porta la sua parte di eredità.

© 2017 web design diromano ricciardi

bottom of page